uMANI

uMANI

Cosa sarebbe stata la storia dell’Europa senza quelle mani che impugnano lo stendardo e  il libro ma che sono, in realtà,  mani di Santo e  guerriero? Si preparava così  San Giovanni da Capestrano, nel 1456,  ad arrestare i turchi nella battaglia di Belgrado, fermando l’espansione ottomana in Europa e  decidendo le sorti cristiane del nostro continente

Mani, connessione tra  pensiero e azione, avvicinano l’Arte Sacra al popolo minore con i gesti prelevati dalla vita quotidiana, le Madonne che allattano,  bagnate nella Lavandaia di Pasquale Celommi , nella gestualità della levatrice che si lava  dopo il parto della Vergine e ancora,  nell’anatomia sacra, sanguinanti dopo la Crocifissione e le stimmate.

Ma sono anche ex voto in terracotta,  qui andiamo indietro nell’a.C. e, a questo punto, come non pensare alle impronte di mani  rosse d’ inchiostro minerale nella Grotta delle mani “ La Cuoeva de las Manos”  in Argentina,  uomini primitivi che hanno lasciato  traccia del loro passaggio toccando le pareti dove avrebbero iniziato il cammino della civiltà.

Mani torte in Ruben  nel Trittico di Beffi, e qui siamo nel linguaggio miscredente  dell’ umano che non crede , è nel vangelo apocrifo, hanno  attraversato,  come un film,  secoli arrivando fino a noi, in questo tempo esitante e incerto.

Mani che reggono la sfera del mondo, nelle Madonne medievali, o il viso assorto di San Giuseppe isolato nel suo silenzio, esplicito nel linguaggio gestuale che appartiene alle preoccupazioni umane, o si strappano i capelli nella figurazione del dolore nel corteo funebre che racconta, con i suoi dettagli, i riti e i protagonisti dell’epoca augustea, o   mani con  ricchi guanti di papi e imperatori.

E ancora il mondo femminile di Emilio Greco nell’elegante viso di Patricia poggiato sulla mano, dietro la schiena nella Nereide appena uscita dall’acqua o che  reggono delicatamente  il seno tagliato in S.Agata.

Insomma mani, misura di antichi mondi e civiltà, soggetti nella scossa divina in Michelangelo, paradigma dall’alto valore comunicativo con l’immediatezza e la riconoscibilità dei gesti , sincere, e qui il racconto è intimo e familiare, era mio padre a dire “se vuoi sapere l’età delle persone guarda le mani”, azione nella meccanica dei pensieri, estensioni del sacro e profano nella storia dell’arte e,  nel vasto ambito della  schietta gestualità,  rivelatrici del complesso percorso degli  uMANI

Le foto sono tutte di opere del MuNDA – Museo Nazionale d’Abruzzo, L’Aquila, eccetto quelle delle impronte primitive

Madonna del Rosario, Saturnino Gatti, 1511

Le foto sono tutte delle opere del MuNDA, il Museo Nazionale d’Abruzzo, L’Aquila, eccetto le impronte di uomini primitivi

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