TRITTICO DI BEFFI, LA MERAVIGLIA. Chi è il personaggio con le mani torte?

 NE PARLIAMO OGGI NEL GIORNO DELLA DISABILITA’
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Che un simile abbagliante capolavoro provenga, insieme al presepe in terracotta e al S. Antonio abate di Saturnino Gatti dal piccolissimo, e splendido, borgo di Santa Maria del Ponte, oggi 59 abitanti, proietta, noi cittadini del XXI secolo, in una storia medievale che scorre sulla riva sinistra del fiume Aterno , in posizione centrale tra L’Aquila e Sulmona, nella Valle Subequana. Dalla sua antica chiesa-monastero benedettina provengono i capolavori, ora nel nostro Museo che, come nel caso del Trittico, ci rappresentano, parlano di noi al mondo esprimendo l’alta qualità dell’arte gotica in Abruzzo. Sì perché in America, nel suo tour più famoso, il Trittico di Beffi, ma in realtà di S. Maria del Ponte, è stato ammirato da oltre un milione di visitatori.
Ora, a volerlo leggere come un libro aperto, con la figura centrale cuspidata della Madonna in trono, sulla sinistra la narrazione che scende dall’alto verso il basso con la Natività e i pastori e, invece, nella parte destra il racconto che risale dal basso verso l’alto, lo troviamo lì con le mani torte. Chi è questo personaggio con il capo coperto a fianco del trapasso della Vergine, la Dormitio Virginis soggetto di dolore rappresentata nel tempo, famosa quella di Giotto ora a Berlino?
mani torte

 

L’autore dovette attingere dai vangeli apocrifi, esattamente Giovanni , da un episodio accaduto durante il trasporto del feretro: “Erano giunti a metà strada allorché un Ebreo, di nome Ruben, voleva gettare a terra il venerabile feretro con il corpo della beata Maria. Ma le sue mani rimasero secche all’ altezza di un cubito e, volente o nolente, discese fino nella valle di Giosafat piangendo e gridando: le sue mani restavano, infatti, dirette verso il feretro e non riusciva a ritrarle. Prese dunque a supplicare gli apostoli affinché lo salvassero con le loro preghiere e fosse fatto cristiano ”
Così l’ebreo Ruben è diventato, nella visione del Maestro del Trittico, accanto al divino in questa apoteosi del messaggio evangelico il carattere miscredente, propriamente umano, l’ animo incredulo, che ha attraversato come un film secoli, ed arriva fino a noi, coevo, in questo tempo esitante e incerto.
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In copertina: Trittico di Beffi . Leonardo di Sabino da Teramo già noto come Maestro del Trittico di Beffi. Inizio XV sec. tempera su tavola dalla chiesa di Santa Maria del Ponte – Tione (AQ)

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